La Pietra di Bismantova è richiamata nella Divina Commedia come la montagna del Purgatorio dantesco.
Nella famosa citazione del Canto IV la Pietra, come gli altri luoghi citati (San Leo, Noli) è un termine di paragone per descrivere l’asprezza dell’ascesa al monte del Purgatorio: sono tutte montagne su cui si può salire a piedi, “ma qui convien ch’uom voli”.
Al di là della citazione geografica, che attesta come la Pietra di Bismantova fosse un luogo conosciuto anche nel Medioevo, il Monte del Purgatorio per come la Commedia lo descrive è curiosamente simile alla Pietra: un monte altissimo, che si erge come un’isola, i cui lati sono aspre balze rocciose e la cui sommità è uno spazio pianeggiante, il Giardino dell’Eden.
In molte versioni illustrate della Divina Commedia, tra cui fra tutte quella di Gustavo Dorè alle fine del 1800, forse la più popolare e conosciuta di sempre, ci sono numerose illustrazioni che ricordano la Pietra in modo quasi singolare.
Storicamente, Dante visitò probabilmente la Pietra di Bismantova nel 1306.
Non ci è dato sapere se la Pietra che assomiglia al monte del Purgatorio o è il Monte del Purgatorio che assomiglia alla Pietra di Bismantova, ma possiamo senz’altro individuare un altro elemento straordinario di questo luogo: il suo essere così speciale da assomigliare ad un’idea.
(testi a cura Arch. Chiara Dazzi)