La Pietra di Bismantova può considerarsi la più interessante e completa palestra di roccia di tutta l’Emilia Romagna. Sulla sua arenaria si misurano ogni giorno arrampicatori di tutte le generazioni. La Pietra, infatti, offre diversi settori di arrampicata sportiva e bouldering, nonché numerose vie lunghe, classiche e moderne, di ogni livello di difficoltà.
E’ presente, inoltre, una via ferrata che consente, agli escursionisti esperti dotati di attrezzatura adeguata, di raggiungere la sommità attraverso i luoghi più suggestivi.
La prima arrampicata è attribuita a Carlo Voltolini, che scalò in solitaria la Pietra di Bismantova nel 1922. Il tracciato della sua salita, che arriva al terzo grado superiore, prese il nome di “Via degli Svizzeri”. Nel 1940 Nino Oppio scalò la parete sud-est, aprendo la “Via Oppio” a lui intitolata. Lo stesso anno Armando Corradini e Olinto Pincelli salirono il diedro dal piazzale dell’Eremo con difficoltà di VI grado.
Una nuova fase si aprì negli anni ’60; la prima arrampicata in artificiale avvenne sulla Pietra avvenne ad opera di Luigi Zuffa e Benito Modoni. Nel frattempo la pratica dell’alpinismo si andava diffondendo in Emilia Romagna, e la Pietra diventò una delle palestre di roccia più popolari della regione.
A metà degli anni ’80 prese piede l’arrampicata sportiva. Vennero introdotte alcune innovazioni tecniche, come lo spit e il monotiro, e aperte nuove vie, mentre i vecchi tracciati furono progressivamente richiodati.
In alcune sue parti e per alcuni itinerari, la Pietra deve essere considerata un terreno d’avventura da affrontare con la preparazione, il rispetto e l’educazione che si devono ad ogni montagna.
(tratto da testi di Pietro Barigazzi , Ginetto Montipò)